lunedì 26 gennaio 2009

LA CULTURA DEGLI ITALIANI

In Italia il 5% degli adulti è del tutto analfabeta, il 33% semianalfabeta e un ulteriore 33% rischia di ripiombare in questa condizione.

Tirando le somme, trentadue milioni d’italiani hanno un’insufficiente competenza alfabetica e aritmetica funzionale.

foto : scuola di Don Milani
a Barbiana cc by pracucci

Mentre in Europa la media supera di poco il 50%, in Italia siamo sopra i 70 punti.

I due terzi della popolazione italiana non legge mai né un libro né un giornale mentre in molte zone del sud e nelle periferie delle grandi città il problema dell’abbandono scolastico è ancora a livelli molto alti. Un’antica tara che pesa ancora oggi è considerare cultura soltanto quella classica e letteraria. Invece è ovvio pensare che nella cultura esista anzitutto una componente scientifica, con accanto una componente tecnica che sostiene a sua volta le culture di tipo umanistico.

Che fare? Tullio De Mauro, questo giovedì 28 gennaio, stimolato dai dati di recenti indagini proposti da Massimiano Bucchi, analizzerà mezzo secolo di vita del nostro paese e descriverà le trasformazioni della ricerca, dell'insegnamento, dell'informazione, dell'idea stessa di cultura e di sapere.


GiovedìScienza - La cultura degli italiani
29 gennaio 2009 ore 17,45 - ingresso libero
Teatro Colosseo di Torino-Via Madama Cristina 71

Un esercito di insospettabili analfabeti
TULLIO DE MAURO
Professore emerito dell’Università La Sapienza, Roma
con la partecipazione di MASSIMIANO BUCCHI, Observa - Science in Society

Per chi non potrà partecipare ricordiamo la diretta internet alle 17,45 il giorno stesso della conferenza e la possibilità di vedere la conferenza dopo qualche giorno dalla data di programmazione su www.giovediscienza.org


TULLIO DE MAURO

Già ministro della Pubblica Istruzione, è professore emerito dell'Università La Sapienza. Laureato a Roma in Lettere classiche con Antonino Pagliaro e Mario Lucidi, inizia la sua carriera nel 1957 come assistente volontario di Filosofia del linguaggio, nel 1958-60 è assistente ordinario di Glottologia all’Istituto Orientale di Napoli, nel 1961-67 professore incaricato di Filosofia del linguaggio nella Facoltà di lettere dell’Università di Roma, nel 1967 diventa professore ordinario di linguistica generale dell’Università di Palermo.

Dal ‘74 al ‘96 è stato ordinario di Filosofia del linguaggio, dal 1996 al 2007 ordinario di linguistica generale alla Sapienza di Roma. È doctor honoris causa dell'Université de Louvain Catholique, dell'Ecole Normale Supérieure-ENS e della Waseda University di Tokyo.

È autore di molti volumi di ricerca e di divulgazione linguistica tradotti in diverse lingue. Rilevanti sono le sue ricerche sull’”italiano di base” e sulla leggibilità e comprensibilità dei testi. Ha collaborato e collabora a giornali e settimanali (Il Mondo, L’Espresso, Internazionale, l’Unità, La Repubblica, Il Sole 24 ore). Nel 2006 l'Accademia Nazionale dei Lincei gli ha assegnato per l'insieme delle sue attività di ricerca e studio il Premio della Presidenza della Repubblica.

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