giovedì 13 novembre 2008

L'ISTAT E LA SALUTE DEGLI ITALIANI


L'Annuario statistico italiano 2008 riporta che la popolazione residente in Italia alla fine del 2007 ha fatto registrare un aumento di quasi mezzo milione di persone per cui i residenti nel nostro Paese sono 59.619.290, circa 488.000 unità in più rispetto all'anno precedente.

Tale incremento è dovuto al saldo attivo del movimento migratorio positivo per 494.871 unità che ha neutralizzato l'effetto negativo del saldo naturale di 6.868 unità causato dall'aumento della mortalità nel Mezzogiorno.

Attualmente gli stranieri iscritti in anagrafe rappresentano il 5,8% della popolazione totale, un valore che conferma il trend crescente degli anni precedenti.
Nel 2007 si è verificato un leggero aumento delle nascite per cui la fecondità è salita da 1,35 nel 2006 a 1,37 figli per donna, valore che risulta essere il più elevato degli ultimi anni anche se si è avuto comunque un saldo negativo della popolazione italiana.

Confrontando i dati italiani con gli ultimi dati internazionale del 2006, valori più bassi si riscontrano solo in Germania con 1,34 figli per donna e in alcuni paesi dell'Europa dell'Est quali la Polonia con 1,27 e la Slovacchia con 1,24.

Nel 2008 l’80,1% della popolazione esprime un giudizio positivo sul proprio stato di salute (dato di poco superiore al 2006); il 12,9% è poco soddisfatto, mentre le persone del tutto insoddisfatte sono il 4,4%.

Nel Nord, nonostante il clima meno favorevole, il livello di soddisfazione è pari all’82,8%, mentre nel Mezzogiorno scende al 77,3%. Lamentele si hanno invece per la difficoltà di accesso ai servizi di pubblica utilità quali il pronto soccorso (55,7%), le forze dell’ordine (40,6%), gli uffici comunali (35,3%), i supermercati (31,5%) e gli uffici postali (27,9%). Le maggiori difficoltà vengono inoltre riferite dalle famiglie del meridione.
La frequenza di patologie croniche, soprattutto in una nazione come l’Italia caratterizzata da un alto tasso di invecchiamento, costituisce un importante indicatore per valutare lo stato di salute della popolazione. E’ così emerso che Il 39% degli Italiani dichiara di essere affetto da almeno una delle principali patologie croniche, valore che risulta essere in lieve aumento rispetto al 2007. Va però rilevato che il 47,5% delle persone colpite da almeno una malattia cronica, dichiarano di sentirsi in buona salute.

Le patologie più frequenti sono l'artrosi/artrite (18%), l'ipertensione (16%), le malattie allergiche (10,6%), l'osteoporosi (7,3%), la bronchite cronica e l'asma bronchiale (6,4%) e il diabete (4,8%). Le donne assumono più farmaci degli uomini in una percentuale pari al 44% contro il 35,3%. Con l’aumento dell’età aumenta il consumo di farmaci per cui dopo i 55 anni oltre la metà della popolazione li usa e oltre l'87% li usa dopo i 75 anni. Le più frequenti cause di morte, per 100 mila abitanti, sono sempre le malattie cardiovascolari con 419 decessi, seguite dai tumori con 291decessi, dalle patologie respiratorie con10 decessi mentre le morti violente sono pari a 44,5 decessi per 100 mila abitanti.


Sintesi da: www.istat.it/dati/catalogo/20081112_00/
Annuario statistico italiano 2008
Diffuso il: 12 novembre 2008
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